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Lavorare a fianco di persone con disabilità? No Grazie!!!

Il ruolo dell’educatore nell’equipe interdisciplinare di servizi diurni per persone con disabilità

L’equipe del Centro Gazza Ladra si occupa di persone con bisogni educativi speciali. Per rispondere ad una necessità del territorio ha realizzato il progetto “La Casa delle abilità” attività diurne per minori con disabilità coinvolgendo i ragazzi in laboratori che stimolano e favoriscono il raggiungimento dell’autonomia in ambito scolastico, lavorativo, educativo, relativo alla quotidianità.

Negli anni l’equipe da multidisciplinare è diventata interdisciplinare; per scelta è guidata da un pedagogista che si occupa di coordinare gli interventi programmati, monitorandoli nel tempo. Gli interventi includono oltre al sostegno riabilitativo, psicologico, attività a carattere psicoeducativo in collaborazione con famiglie e servizi. L’impronta educativa dell’equipe ha permesso di sviluppare riflessioni sui valori attribuiti al servizio e al lavoro quotidiano, sul ruolo dell’educatore, sull’idea di disabilità tra i professionisti della cura, sull’interdisciplinarietà dell’equipe.  Abbiamo voluto proporre agli studenti della laurea magistrale in Scienze Pedagogiche  dell’Università Bicocca  un workshop dal titolo provocatorio per riflettere sul lavoro con le persone con disabilità.

Il confronto con gli studenti, i contributi individuali hanno portato  ad una serie di riflessioni che possono diventare spunti di un’ulteriore ricerca.

Il titolo è stato scelto per porre l’accento sulla difficoltà del lavorare con persone con  disabilità. Non è facile accostarsi alle persone con disabilità per una serie di motivi. Prima di tutto la disabilità ci ricorda la fragilità, il limite posto in ognuno di noi. La società di oggi ci ammalia con il fascino dell’onnipotenza, ma la disabilità ci riporta “con i piedi per terra”, riporta all’essenza dell’essere umano e con i suoi intrinseci limiti. Abbiamo paura del diverso, dovuta alla scarsa conoscenza della disabilità. Cosa significa lavorare con la disabilità?, l’educatore quali finalità deve perseguire?

 L’autonomia costituisce la finalità principale. Ma cosa significa autonomia? Sicuramente non indipendenza. Nessuno è realmente indipendente. Tutti, chi più chi meno dipendiamo dagli altri ed accorgersi di questo permette di superare la visione autonomia uguale indipendenza. Promuovere l’autonomia della persona con disabilità significa accompagnare la persona a vedersi più grande e competente, guidarlo nel  diventare adulto, a riconoscersi nei propri limiti e potenzialità, a saper ricorrere all’aiuto degli altri nel momento del bisogno. È difficile nella relazione educativa riconoscere il momento in cui ci accorgiamo che l’altro può camminare da solo.

La presa in carico degli utenti richiede la consapevolezza che c’è un inizio, un tempo per l’incontro, un tempo dell’agire e un tempo dei saluti dove vengono forniti gli strumenti per una vita indipendente. Le ombre in cui il potere educativo può sfociare possono essere l’assistenzialismo nel senso di una presa in carico che ingloba la persona in una relazione di aiuto che non lascia spazio all’apprendimento. È spesso difficile nella relazione educativa riconoscere il momento in cui l’altro non ha più bisogno di noi, in cui  l’altro può “ camminare da solo”. Gli educatori hanno un potere enorme in questo senso: dalla loro azione formativa si possono generare”cambi di visione della realtà”. L’educatore ha il potere di condurre ad una visione inclusiva bio-psico-sociale. Anche le modalità di lavoro dell’educatore e del coordinatore pedagogico del servizio devono essere affine al cambio di vedute generato dall’inclusione. Il lavoro è un lavoro di equipe e non solitario. La figura del coordinatore pedagogico è poliedrica e flessibile per questo è importante ridefinirla continuamente. Sicuramente sono ruoli importanti che sottolineano all’interno dei servizi con la disabilità, la necessità e imprescindibilità del lavorare per obiettivi formativi e non meramente sanitari ed assistenziali.

Il coordinatore è un operatore socio-educativo che programma, supervisiona e valuta specifici progetti educativi e riabilitativi, nell’ambito di un programma elaborato da un’equipe interdisciplinare. È un professionista che svolge una pluralità di attività gestionali riferite all’utenza e al servizio nel suo complesso. Il coordinamento, la gestione, la responsabilità del ruolo lo coinvolgono anche da un punto di vista emotivo-relazionale.

Altrettanto importante nei servizi per la disabilità la figura del supervisore con un ruolo educativo. Riconoscere il ruolo della supervisione significa ammettere a se stessi che il lavoro a contatto con la cura logora con il tempo, occorre una riflessione sul proprio operato e la disponibilità al cambiamento. La supervisione è un supporto che permette di riflettere sulla propria pratica e nel contempo migliorare la qualità di  cura dei pazienti. Uno sviluppo personale e professionale che si riflette sull’operato in termini di migliori pratiche e miglior livello di benessere per entrambi le parti nella relazione di cura. Supervisione come strumento educativo per costituire una strategia di messa in discussione degli operatori, pronti ad intraprendere un percorso di approfondimento rispetto alla risonanza emotiva che la relazione può riservare, riconoscere la possibilità di rottura, di eccessiva identificazione e invischiamento.

Il pedagogista crea possibilità permette di vivere nella normalità nonostante il permanere delle disabilità, di avere un livello di vita positivo con gli strumenti adeguati. Il pedagogista come professionista con competenze trasversali tiene insieme processi creativi, storia, cultura di un servizio e gli interessi e i contributi dei diversi attori della rete, conducendo e pensando il servizio oltre il qui ed ora. Compito del professionista dell’educazione è valorizzare la competenza di processo e di organizzazione legata all’esecuzione del compito: non solo pensare il cosa qualcuno, è in grado di fare, ma anche come. Il pedagogista in un servizio per le persone con disabilità ha l’obbligo di promuovere l’inclusione ovvero collaborare con i servizi, partecipare alla messa in atto di progetti che possono rendere il territorio favorevole, accogliente, luogo protetto che garantisca il benessere di tutti i cittadini, nessuno escluso. Luogo in cui le persone con disabilità possano raggiungere un grado di autonomia grazie ad aiuti e sostegni forniti dal territorio.

a cura di Maria Grazia Massara

coordinatrice equipe

Marta Barbaglia

psicologa

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Centro Gazza Ladra  - Ass. Orizzonti

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In collaborazione con

Elisa Zanotti

Eden Fabbiani

Chiara Nessi

Viviana Savino

Silvia Giacomuzzo 

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